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È diventato ormai abbastanza noto a tutti cosa sia il diritto all'oblio: è il diritto ad essere dimenticati (c.d. "right to be forgotten"). Da chi? Da tutti, anche dai motori di ricerca. La tutela, in questi casi, si rivolge a tutti quei soggetti che non vogliono essere ricordati per determinati fatti che gli stessi hanno compiuto in un tempo passato, concedendo la possibilità di cancellare tali informazioni dal motore di ricerca.
A ben guardare, la peculiarità del contenuto di tale diritto sta proprio nel suo essere idoneo a tutelare un determinato individuo dalla circolazione di dati, a lui stesso riferiti, che non sono diffamatori o falsi o riservati, ma semplicemente veri e, in origine, anche legittimamente pubblicati, ma che, con il trascorrere del tempo, sono diventati inidonei a descrivere la sua attuale identità personale.
Tuttavia, tale tutela non è automatica come potrebbe sembrare: ci sono dei requisiti che vanno integrati e dei limiti che non devono essere superati.
Abbiamo chiesto un parere alla Dott.ssa Giulia Grani dello Studio Legale Associato Fioriglio-Croari.