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Qualcuno leggendo questa rubrica di libri per bambini potrebbe pensare che mia figlia sia una delle poche bambine a cui non è stato concesso il lusso di sentirsi leggere le fiabe "normali", quelle che più o meno a tutti sono state propinate in tenera età. In realtà le varie Biancaneve, Cenerentola, Pollicino, eccetera, sono andate esaurite da un pezzo. Peccato, perché alla seconda o terza lettura iniziavano a venir fuori domande interessanti, del tipo "che cosa c'era nella mela della regina cattiva?", oppure "ma da dov'è arrivata la fata Smemorina?". Nonostante il monito degli esperti di non lasciare senza risposta le domande dei bambini, ammetto che spesso sono rimasta muta come un pesce.
Fino a quando non ho scovato "La Scienza della fantasia", un intelligente e imperdibile libro di Davide Coero Borga che ripesca le fiabe (e la letteratura per giovanissimi in generale) convenzionali ponendole in una chiave inedita, appassionante (francamente non sono per i piccoletti) e a mio avviso geniale, ossia coniugando Scienza e fantasia.