
Dopo lo studio sui fattori di posizionamento su Google, Brian Dean, noto per aver ideato la tecnica di link building del grattacielo, ha pubblicato una ricerca sul posizionamento partendo dall’analisi di 1,3 milioni di video su YouTube, denominata YouTube Ranking Factors Study.
In particolare, lo studio ha esaminato le correlazioni fra diversi fattori – come le visualizzazioni, i commenti e le condivisioni – e il posizionamento su YouTube.
Ecco tutti i dettagli.
I video con commenti sono fortemente correlati con un buon posizionamento
YouTube incoraggia a pubblicare video che possano generare un forte engagement. Inutile dire che è proprio la qualità e la quantità dei commenti a mostrare il livello di “coinvolgimento” degli utenti con il video che hanno guardato.
I dati raccolti dalla ricerca sembrano dimostrare una buona correlazione fra commenti e ranking:

Come si può osservare dall’immagine qui sopra, più numerosi sono i commenti, meglio il video tende a posizionarsi.
Meglio video lunghi che video brevi
A livello puramente SEO, meglio girare video lunghi o video brevi? La ricerca propende per la prima ipotesi:

La lunghezza media di un video posizionato nella prima pagina di YouTube è di 14 minuti e 50 secondi.
YouTube ha pubblicamente confermato che il tempo di visualizzazione dei video è un importante segnale di ranking, e c’è pure un brevetto del 2015, concesso a Google, che parla proprio del watch time come fattore di posizionamento.
Sembra insomma che YouTube preferisca promuovere video che “intrappolano” gli utenti sul sito per il maggior tempo possibile. E i video lunghi, ovviamente se avvincenti, sono quelli che meglio soddisfano questo criterio.
Infine un video lungo, essendo costituito da una grande quantità di contenuto, può generare potenzialmente più interazioni (like, commenti e condivisioni) di uno breve, interazioni che pare siano fra i fattori di ranking (almeno dal punto di vista delle correlazioni).
Le condivisioni dei video sono fortemente correlate ad un miglior ranking
Sebbene Google abbia (quasi) sempre negato la relazione fra social signal e posizionamento, pare che YouTube funzioni un tantino diversamente (almeno secondo Brian Dean).
La ricerca ha infatti evidenziato che le azioni svolte sui social hanno una forte correlazione con il posizionamento su YouTube:

Secondo Brian, il fatto che generare una condivisione virale su YouTube è enormemente più difficile rispetto ad acquistare (per esempio) un pacchetto di share su Facebook, aumenta le probabilità che YouTube tenga conto di questo “fattore social”.
Il numero di visualizzazioni del video è fortemente correlato al suo rank
Lo studio sembra dimostrare che, perlomeno per quanto riguarda i video, un sacco di visualizzazioni = popolarità = qualità.

E infatti il numero complessivo delle views continua ad avere una correlazione significativa con il ranking (anche se inferiore al passato, almeno secondo questa intervista ad un ingegnere di YouTube).
Il numero di iscritti al canale è moderatamente correlato al suo posizionamento
La ricerca ha trovato una correlazione solo moderata fra ranking e numero complessivo degli iscritti al canale YouTube:

Questa è una buona notizia per chi ha un piccolo (o un nuovo) canale.
A differenza di Google, che spesso sembra preferire i big brand, su YouTube puoi ritagliarti il tuo spazio anche se sei “piccolo”. È vero che i canali con milioni di iscritti sono avvantaggiati sugli altri, ma questo vantaggio non è poi così significativo.
I video con un sacco di like superano quelli con pochi like
Abbiamo già detto che YouTube preferisce i video che ottengono engagement. E lo studio sembra dimostrare questa correlazione anche per quanto riguarda il numero di like:

I like sarebbero dunque correlati all’alta qualità del video, e l’alta qualità genera altri segnali (come la fidelizzazione del pubblico) che YouTube considera positivamente.
I video che generano iscritti al canale si posizionano meglio rispetto ai video che non portano nuovi iscritti
Ottenere nuovi iscritti al proprio canale YouTube non è affatto semplice, e forse è per questo motivo che esiste una forte correlazione fra tale fattore e un buon ranking:

Per aumentare i subscriber è bene produrre video di altissima qualità, ma è anche importante utilizzare delle call to action che spingano l’utente a compiere l’azione desiderata (come il classico bottone “Iscriviti al canale” inserito in coda al video).
L’uso di tag ricchi di parole chiave ha una debole correlazione col ranking
Secondo Dean, ai suoi esordi l’algoritmo di YouTube si basava su cose come titolo, descrizione, tag e nome del file, mentre oggi è in grado di “capire” molto bene il contenuto del video stesso.

Ecco il motivo per cui c’è una bassissima correlazione fra l’uso di tag ricchi di parole chiave e un buon posizionamento su YouTube: il consiglio è di usare comunque i tag, ma non ti aspettare da loro dei miracoli.
I titoli ottimizzati per parola chiave hanno una leggera relazione col ranking
Si è portati a pensare che il titolo sia un fattore sul quale YouTube (e, più in generale, Google) pone molta attenzione. Nella guida di YouTube si legge infatti:
I titoli contengono informazioni preziose che aiutano gli spettatori a trovare i tuoi video nei risultati di ricerca. Quando crei i titoli dei video, è consigliabile inserire parole chiave che i tuoi spettatori potrebbero utilizzare per cercare video come i tuoi.
E invece lo studio di Brian non ha notato questa grande correlazione fra titolo e posizionamento:

Secondo Dean, YouTube è oggi in grado di comprendere più profondamente il significato di un titolo, andando al di là della semplice corrispondenza delle parole chiave: ecco perché oggi è facile trovare su YouTube video ben posizionati senza specifiche keyword nel titolo (ma che magari usano sinonimi
).
Non c’è correlazione fra posizionamento e una description ottimizzata per parole chiave
Mettere la keyword nella descrizione può aiutare a posizionarti per quel termine? Secondo la ricerca, no:

Ciò nonostante Brian suggerisce di scrivere comunque delle description ottimizzate e ricche di parole chiave, perché questa tecnica permetterebbe al video di posizionarsi per termini correlati e di comparire nei “video suggeriti”.
I video in HD dominano la prima pagina dei risultati di ricerca di YouTube
Se stai valutando quale formato utilizzare quando carichi video su YouTube, il consiglio è quello di utilizzare l’HD (High Definition, ovvero alta definizione).

Sarà forse perché la maggior parte degli YouTuber registrano oggi video in HD, o forse è YouTube a preferire i video in alta definizione. Sta di fatto che il 68,2% dei video presenti sulla prima pagina di YouTube è in formato HD.
Riassumendo, questi sono gli 11 punti emersi dalla ricerca di Backlinko:
- I commenti sembrano essere un fattore di ranking importante. Un alto numero di commenti è infatti correlato ad un miglior posizionamento del video.
- I video più lunghi superano (a livello di ranking) quelli più corti. La lunghezza media dei video presenti nella prima pagina di YouTube è di 14 minuti e 50 secondi.
- Il numero di visualizzazioni del video ha una correlazione significativa con il ranking.
- Il numero di condivisioni che il video genera è fortemente correlato alla presenza del video nella prima pagina di YouTube.
- C’è una correlazione solo moderata fra il numero di iscritti al canale YouTube e il ranking. Ciò significa che anche i piccoli canali possono riuscire a posizionarsi bene.
- I like sul video sono significativamente correlati ad un buon posizionamento.
- I video che portano nuovi iscritti al canale sono fortemente correlati con il ranking. In altre parole, i video che permettono di “convertire” gli utenti in nuovi subscriber sembrano essere avvantaggiati nelle ricerche su YouTube.
- Esiste solo una piccolissima correlazione fra il ranking e i video con tag ricchi di parole chiave. L’ipotesi è che YouTube possa oggi “comprendere” piuttosto bene il contenuto dei video, e quindi non necessiti dell’aiuto di metadati.
- Video che contengono parole chiave a corrispondenza esatta nel titolo sembrano avere un piccolo vantaggio rispetto a quelli senza keyword nel title.
- Pare non ci sia alcuna correlazione fra ranking e video con una description ottimizzata con parole chiave.
- I video in formato HD dominano i risultati di YouTube: il 68,2% dei video presenti sulla prima pagina di YouTube sono infatti in HD.